Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di sostenibilità ambientale e dell’importanza di gesti quotidiani per salvaguardare l’ambiente, ma da dove iniziare? Dare una seconda vita ai rifiuti è un’attività alla portata di tutti che permette di ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti domestici.
Quante volte in cucina ci troviamo a dover smaltire l’olio della frittura e non sappiamo come fare? La corretta gestione di raccolta e smaltimento olio esausto è una questione che riguarda non solo l’ambiente domestico ma anche quello aziendale dove spesso ci si ritrova a dover gestire lo smaltimento di oli idraulici, minerali, antigelo e molti altri ancora. Sapere smaltire l’olio usato in maniera adeguata contribuisce notevolmente alla sostenibilità ambientale, per questo è una questione di primaria importanza.
Dai rifiuti che produciamo ogni giorno possono nascere nuovi oggetti, nonché utensili pronti per essere rimessi in commercio e servire di nuovo la comunità. Ciò è possibile tramite una raccolta differenziata consapevole e, soprattutto, corretta. Perché diciamo questo? Spesso non è ben chiaro a quale reparto appartenga un determinato rifiuto e quindi vi è il rischio che rifiuti come, per esempio, il cartone del latte, vengano inseriti nei bidoni della carta. Per evitare errori come questo, oggi parliamo di uno dei più grandi protagonisti del cibo d’asporto all’italiana: la pizza e il suo cartone.
Fin dagli anni ‘90 la raccolta differenziata è entrata a far parte della maggior parte delle famiglie e aziende italiane. Poter riciclare molto di ciò che gettiamo rappresenta il modo migliore per preservare le risorse naturali, nell’ottica di non sprecare nulla che possa successivamente essere rivalutato.
La plastica è sicuramente uno dei tipi di rifiuti che ci troviamo a gestire più spesso nel quotidiano delle nostre operazioni di riciclo nella raccolta differenziata. Questo perché negli ultimi anni, questo materiale è stato largamente usato per il confezionamento di prodotti soprattutto alimentari: affettati, formaggi, monoporzioni, piatti pronti, succhi, bibite. Per praticità e per ragioni di packaging la confezione in plastica ha conosciuto un successo crescente, lo notiamo sugli scaffali dei supermercati e nei nostri contenitori raccolta differenziata e nei cassonetti spazzatura che riempiamo tutti i giorni. Vediamo insieme come si effettua una corretta raccolta differenziata della plastica e in cosa consiste il suo processo di riciclo.
Nelle operazioni di raccolta differenziata ci imbattiamo frequentemente in simboli distintivi. Oltre a quelli presenti sui contenitori raccolta differenziata, ce ne sono altri sui singoli involucri che contengono i prodotti alimentari. È importante, ai fini di una corretta ed efficace raccolta, saperli riconoscere in modo da capire come suddividere i rifiuti nella nostra pattumiera differenziata. Anche se la destinazione di alcuni di essi varia di città in città, nell’attesa che venga definito un regolamento unico nazionale, in questo articolo affrontiamo il tema nei suoi aspetti principali.
La tipologia di contenitori raccolta differenziata che teniamo oggi in casa o in ufficio si è sicuramente arricchita negli ultimi 20 anni. Le disposizioni del nostro comune in fatto di raccolta, il calendario di esposizione della pattumiera e dei bidoni spazzatura da rispettare, unitamente allo spazio che abbiamo a disposizione, sono variabili che condizionano le nostre scelte di acquisto. In questo articolo esaminiamo insieme le soluzioni di pattumiera sottolavello e di contenitori per raccolta differenziata più utilizzati per aiutarti a capire quale tipologia fa al caso tuo.
La raccolta differenziata è un’operazione che noi tutti ormai esercitiamo abitualmente. In casa, in ufficio, in negozio o nell’azienda in cui lavoriamo, selezionare i rifiuti di vario tipo e depositarli nei giusti bidoni per la raccolta differenziata seguendo le disposizioni dell’amministrazione comunale rientra nella nostra quotidianità. Anche se l’obiettivo generale è quello di effettuare una raccolta efficace e regolare, le regolamentazioni per la raccolta spesso variano di città in città. A questo proposito, l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha emanato negli ultimi mesi del 2017 una norma per porre rimedio a questa situazione. Scopri più nel dettaglio di cosa si tratta.
Una delle domande più frequenti che si sollevano durante le operazioni quotidiane di raccolta differenziata è: dove buttare il Tetra Pak? In quale dei contenitori raccolta differenziata? Il dubbio quando ci si trova davanti ai bidoni spazzatura è infatti frequente in quanto questi tipi di contenitori sono oramai presenti nella nostra spesa al supermercato. Inizialmente diffuso come contenitore per il trasporto e conservazione del latte, oggi il Tetra Pak è usato per contenere succhi, vino, aceto, ma anche per cibi liquidi come brodo, zuppe e passati.
La raccolta differenziata è diventata un’operazione quotidiana che ormai noi tutti svolgiamo con sicurezza, in casa come in azienda abbiamo fatto confidenza con la suddivisione dei rifiuti, ma se è ormai familiare gestire i rifiuti di plastica, carta e vetro meno lo è quando si parla di polistirolo.