Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di sostenibilità ambientale e dell’importanza di gesti quotidiani per salvaguardare l’ambiente, ma da dove iniziare? Dare una seconda vita ai rifiuti è un’attività alla portata di tutti che permette di ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti domestici.
La produzione di rifiuti organici costituisce circa il 30-35% del totale dei rifiuti urbani ed è un’attività inevitabile all’interno di ogni nucleo famigliare. La naturale decomposizione di questi rifiuti dà vita ad un processo di compostaggio che porta alla creazione di un fertilizzante naturale, il compost. Il compost è una miscela naturale, anche nota come hummus, che si ottiene dal processo di compostaggio ed è utilizzata in agricoltura e giardinaggio come fertilizzante naturale per il terreno.
Il compostaggio domestico è quindi una delle attività che possiamo svolgere nel nostro quotidiano per aiutare l’ambiente, trasformando i rifiuti organici in una risorsa preziosa per la coltivazione di fiori e piante nel nostro giardino. Il compost infatti aumenta il livello di sostanza organica e contribuisce ai processi di rivitalizzazione del suolo. Inoltre, essendo un fertilizzante naturale, il compost consentirà di eliminare l’utilizzo di fertilizzanti chimici, altro punto a favore dell’ambiente.
Ma dove depositare i rifiuti organici così che avvenga il compostaggio e si ottenga il compost? Esistono degli appositi strumenti in cui far confluire i rifiuti organici e dove il processo di compostaggio avviene nel modo migliore: i composter.
Una variabile fondamentale per la riuscita della produzione di compost è la scelta del posizionamento della compostiera. Le condizioni ideali per produrre del buon compost sono che si riesca a beneficiare dell’ombra in estate e del sole in inverno. Per questo motivo una postazione ottimale è sotto ad una pianta che in autunno perde le foglie. In questo modo sarà possibile garantire l’ombra nei periodi più caldi dell’anno e allo stesso tempo il calore del sole durante i periodi più freddi.
Come ottenere il compost perfetto.
Al fine di ottenere un buon compost, oltre a dotarsi di compostiera, ci sono alcuni fattori che è importante considerare.
I microorganismi che permettono la decomposizione degli scarti organici hanno bisogno di due elementi fondamentali perché il processo funzioni: il carbonio (C) e l’azoto (N). I materiali ricchi di carbonio infatti sono un’importante fonte di energia per la vita dei microrganismi, mentre l’azoto permette la crescita e la moltiplicazione degli stessi. Il giusto equilibrio del C/N permette una decomposizione più rapida. È importante infatti che il rapporto sia equilibrato, un cumulo con molti rifiuti ricchi di carbonio, come ad esempio foglie ramaglie e segatura, avrà un decorso molto più lento, provocato proprio dalla scarsità di azoto. Al contrario l’abbondanza di rifiuti da cucina, comunemente ricchi di azoto, libererà un eccesso di ammoniaca causa di cattivi odori. In questo caso basterà aggiungere rametti, fogli o pezzi di cartone per riequilibrare il rapporto C/N, rimescolando il tutto per favorire l’ossigenazione. Se fatto bene il compost, infatti, non deve avere odori sgradevoli, la presenza di cattivi odori è un’indicazione di qualcosa che non va nella gestione del processo.
Oltre al rapporto C/N, ugualmente importante per la realizzazione di un buon compost è la presenza di ossigeno. Questo perché essendo il compostaggio un processo aerobico richiede aria per il suo corretto svolgimento. In un cumulo compatto non c’è ossigenazione, e i microrganismi bio-riduttori non possono né vivere né nutrirsi. Per questo è importante che il cumulo non sia troppo compatto, ma soffice e strutturato. Risulta una buona norma rivoltare e smuovere il cumulo periodicamente in modo da favorire la circolazione dell’aria. L’utilizzo di una compostiera con la presenza di feritoie per l’areazione rappresenta una soluzione che permette di favorire notevolmente il processo di ossigenazione.
Così come l’aria, anche l’acqua è fondamentale per l’attività dei microrganismi. Infatti, questa dovrà essere presente nella giusta percentuale all’interno del cumulo che, se risulta troppo secco, rallenterà notevolmente la decomposizione microbica. Al contrario, se il mucchio è troppo bagnato si verificherà una scarsità di ossigeno e di conseguenza la decomposizione si trasformerà in marcescenza.
Una volta verificati i valori di C/N, acqua e ossigeno, quanto tempo ci vuole per la produzione del compost? Un compostaggio gestito in maniera ottimale non richiede molto tempo. Nelle giuste condizioni il processo di compostaggio termina nel giro di 3/4 mesi. Nel calcolo delle tempistiche di produzione bisogna però considerare che il freddo invernale o l’aridità estiva potrebbero rallentare il processo. Per capire se il processo è completato basterà guardare il risultato che dovrà essere un terriccio scuro, soffice, spugnoso e piuttosto uniforme, non fonte di cattivi odori, ma odorerà piuttosto di sottobosco. Una volta che il compost è pronto, può essere utilizzato nell’orto, nel giardino o mescolato alla terra di un vaso.
Compostaggio domestico: vantaggi e agevolazioni.
I vantaggi del compostaggio domestico sono molteplici. Permette infatti di dare una seconda vita ai rifiuti domestici e allo stesso tempo di ridurre l’utilizzo di fertilizzanti chimici. Molti comuni inoltre offrono una riduzione nella tariffa della TA.RI (Tassa sui rifiuti) per chi realizza questa pratica. Questo perché una minore quantità dei rifiuti organici da raccogliere presso le utenze domestiche rappresenta per l’amministrazione un notevole risparmio nei costi di raccolta e gestione di questa frazione di rifiuto. I rifiuti organici infatti rappresentano infatti il 30-35% del totale dei rifiuti e, allo stesso tempo, sono quelli che creano maggiori costi per il trasporto e la raccolta.
Allora, cosa aspetti? Inizia subito a produrre il tuo compost, affidati ai nostri composter e non esitare a contattarci per eventuali dubbi!