La plastica non è tutta uguale. In base all’utilizzo che se ne deve fare potrebbe risultare più efficace utilizzarne una tipologia piuttosto che un’altra. Lo stesso vale nelle operazioni di imballaggio: in base alla funzione che deve assolvere, al prodotto con la quale deve essere utilizzata e alle condizioni a cui verrà sottoposta, dovrai utilizzare una plastica per imballaggio specifica. Scopri in questo articolo quali sono i 6 tipi più comuni.
Plastica per imballaggio: PETE (Polyethylene Terephthalate).
Il polietilene tereftalato è una resina termoplastica adatta al contatto alimentare. Si presenta in forma trasparente, molto resistente, e viene principalmente utilizzato per l’imballaggio di bevande e prodotti alimentari. Più nello specifico: bottiglie, flaconi, barattoli, vassoi per alimenti riscaldabili in microonde e involucri resistenti al calore del forno.
Il mondo alimentare non è la sua unica destinazione. Lo ritroviamo, infatti, anche sotto forma di film estensibile, utilizzato quindi nelle operazioni di imballaggio logistiche, e corda (Dacron).
Tra i suoi principali vantaggi vi sono la resistenza chimica, le ottime prestazioni alle alte temperature (si decompone alla temperatura di 340), e l’elevata rapidità di stampaggio.
Plastica per imballaggio: PVC (Polyvinyl Chloride).
Il cloruro di polivinile è uno dei materiali plastici più utilizzati al mondo. Puro, è un materiale rigido. La sua estrema versatilità, però, lo rende facilmente modificabile permettendone l’utilizzo in molteplici situazioni.
Con il PVC viengono realizzati i diversi tipi di scotch adesivo e nastro adesivo colorato utilizzati nelle operazioni di imballaggio. Spostandoci nell’ambito della logistica, inoltre, lo puoi ritrovare nel materiale che compone il telone di copertura degli automezzi.
Aspetto da non sottovalutare durante l’utilizzo, è la sua pericolosità in caso di incendio. Oltre a questo, è molto sensibile alla luce e al calore in generale, degradandosi se esposto alla loro influenza in maniera prolungata.
Plastica per imballaggio: PP (Polypropylene).
Il polipropilene è un tipo di plastica particolarmente apprezzato e utilizzato in tutto il mondo dell’industria.
In particolare, gli imballaggi rigidi che devono sopportare alte temperature durante i processi di produzione sono spesso realizzati in polipropilene. Questo include bottiglie e contenitori isotermici per medicinali, alimenti e prodotti automobilistici. Ma non solo. Anche la reggetta utilizzata per legare gli imballaggi è realizzata con lo stesso materiale.
Quando riciclato, il polipropilene viene utilizzato per realizzare prodotti automobilistici come coperture per luce di segnalazione, raschietti per ghiaccio e imbuti di petrolio, nonché attrezzi da giardino e bins di stoccaggio.
Plastica per imballaggio: HDPE (High density Polyethylene).
Il polietilene ad alta densità è ricavato dal petrolio e la sua resistenza a diversi solventi chimici lo rende adatto a molteplici utilizzi.
In particolare, per quanto riguarda l’imballaggio, questo tipo di plastica spesso accompagna i prodotti che necessitano di protezione dalla luce o dagli urti. Un esempio concreto di questo materiale è il famoso pluriball, la protezione di plastica con le bolle d’aria.
L'HDPE viene anche utilizzato per la produzione di sacchetti in plastica per il trasporto di prodotti alimentari e al dettaglio, contenitori riutilizzabili, pallet in plastica e guaine metalliche.
Plastica per imballaggio: LDPE (Low density Polyethylene).
Anche il polietilene a bassa densità, come l’HDPE, è ricavato dal petrolio. La principale differenza tra i due tipi di plastica, come è intuibile dal nome, è il livello della loro densità.
Questo tipo di materiale, molto flessibile, viene utilizzato per la realizzazione di imballaggi in plastica molto sottili, come le protezione per i capi lavati a secco, ed è un componente dei contenitori in tetrapak, la cui struttura è costituita da una lamina di cartone e LDPE.
Plastica per imballaggio: PS (Polystyrene).
Il polistirene, comunemente noto come polistirolo, viene utilizzato in differenti situazioni applicative, grazie alla sue proprietà elettriche e meccaniche.
Lo puoi trovare come imballo protettivo della maggior parte dei tuoi prodotti acquistati online, consegnati quindi tramite corriere. A questo proposito, ti capiterà di trovarlo sia in normali lastre protettive oppure, nella sua forma espansa, in patatine di polistirolo per riempire li spazi all’interno del pacco e attutire gli urti.
Oltre a questi usi, il polistirene rigido viene utilizzato per preparare stoviglie monouso, refrigeratori leggeri, grucce per abiti e isolamento per edifici.
Speriamo che questa breve panoramica tra i tipi di plastica per imballaggio più utilizzati ti sia stata utile e ti abbia aiutato a capire quale si può meglio adattare alle tue necessità. Se dovessi avere qualche dubbio o bisogno di maggiori informazioni su quale materiale per imballaggio scegliere nelle tue operazioni logistiche, non esitare a contattarci!